BOLOGNA – Fermi tutti. Non svegliateci. Se questo è un sogno, lasciateci dormire. L’Italia vince la Coppa Davis per la terza volta consecutiva. Tre su tre. Roba da matti. Roba che se ce lo dicevano qualche anno fa chiamavamo la neuro. E invece è successo. Ancora.
La cosa pazzesca? Abbiamo vinto con la “squadra B”. Sì, diciamolo forte. Senza Jannik Sinner che si riposa. Senza Musetti. Contro una Spagna che faceva paura solo a nominarla. E invece? Invece abbiamo tirato fuori gli artigli. Matteo Berrettini e Flavio Cobolli si sono presi la squadra sulle spalle e hanno fatto vedere i sorci verdi a tutti. Gufi compresi.
Matteo, sei illegale
Partiamo dall’inizio. Berrettini. Mamma mia, che roba. È sceso in campo con una faccia cattiva che levati. Carreno Busta non ha capito niente, poveraccio. È stato preso a pallate per un’ora e un quarto. Matteo tirava vincenti da tutte le parti. Servizio, dritto, ciao. 1-0 facile. (Se volete i dettagli tecnici di come l’ha distrutto, leggetevi Matteo Berrettini batte Carreno Busta , qui si gode e basta).
Sembrava fatta, no? E invece noi italiani dobbiamo sempre soffrire come cani.
Cobolli ci ha fatto invecchiare
Tocca a Flavio Cobolli. E lì, il panico. Primo set: un incubo. 6-1 per Munar in mezz’ora. In tribuna a Bologna è calato il gelo polare. Tutti pensavano: “Ecco, è finita, si va al doppio e perdiamo”. E invece no. Succede l’imponderabile. Gioco fermo per un malore in tribuna, pausa lunga. Lì Flavio si è resettato il cervello. È rientrato in campo ed era un altro. Ha iniziato a macinare gioco. Ha vinto il secondo set sputando sangue al tie-break e nel terzo… beh, nel terzo è stato un gladiatore. Sul 5-5 ha piazzato la zampata decisiva, ha tenuto il servizio a zero e ha fatto venire giù il palazzetto. L’Italia vince la Coppa Davis e scusate se è poco.
Mettetevela via
Binaghi ride, Volandri piange, noi godiamo. Questa vittoria è la risposta a tutti quelli che dicevano “Senza Sinner valiamo zero”. Tutte balle. Siamo uno squadrone. Abbiamo una panchina che il mondo ci invidia. Quindi stasera caroselli, clacson e festa grande. L’insalatiera non si muove da qui.







