Video esecuzione due palestinesi Jenin Esercito Israeliano: Arresi e uccisi a sangue freddo
Jenin – Ci sono cose che non puoi “non vedere”. E poi c’è questo. Un Video esecuzione due palestinesi Jenin Esercito Israeliano che sta girando in queste ore e che ti rivolta lo stomaco. Non è un film, non è propaganda. È una telecamera che ha ripreso tutto, minuto per minuto, svelando una verità che qualcuno voleva seppellire sotto le macerie.
Siamo a Jabel Abu Dhahir, proprio lì, al confine del campo profughi di Jenin. La scena è chiara, cristallina. Una ruspa militare, uno di quei mostri d’acciaio, sfonda l’ingresso di una casa. Pensi sia un’operazione di arresto, giusto? Due ragazzi escono. Mani in alto. Sono disarmati. Si arrendono. In qualsiasi guerra, in qualsiasi codice d’onore, la storia finirebbe qui: arresto, manette, via. Invece no.
Una trappola mortale a telecamere accese
Il video mostra l’impensabile. Dopo averli controllati, dopo aver visto che non erano una minaccia, i soldati ordinano loro di rientrare in casa. Perché? Per trasformare quella casa nella loro tomba. Appena rientrati, lontano dagli occhi (ma non dalle orecchie dei testimoni), scatta l’esecuzione. Uccisi a bruciapelo. A sangue freddo.
È una trappola. Li hanno fatti rientrare per finirli senza testimoni oculari diretti, ma la tecnologia li ha fregati. Il mondo ora sa.
Video esecuzione due palestinesi Jenin Esercito Israeliano: Lo scempio del bulldozer
Se pensate che l’esecuzione sia la parte peggiore, vi sbagliate. Il video va avanti e mostra l’orrore puro. Non bastava togliere la vita. Una volta morti, il bulldozer israeliano è tornato in azione. Le immagini documentano il mezzo pesante che infierisce sui corpi, maltrattando il cadavere di uno dei ragazzi come se fosse spazzatura. È una scena bestiale. Non c’è strategia militare in questo. C’è solo disprezzo. È un messaggio: non avrete pace nemmeno da morti.
L’operazione “Cinque Pietre” e la carneficina
Mentre succedeva questo scempio, Jenin era sotto assedio. L’esercito la chiama operazione “Cinque Pietre”. Un nome quasi poetico per un inferno in terra. Cecchini sui tetti, unità speciali ovunque, missili sparati a spalla contro le case. Hanno distrutto tutto. Dicono che serviva a “sventare operazioni”. Ma quello che vediamo noi, quello che vede chiunque abbia il coraggio di guardare quel filmato, è ben altro.
Vediamo due ragazzi con le mani alzate. Vediamo la polvere. E poi vediamo la morte arrivare quando tutto doveva essere finito. Il Video esecuzione due palestinesi Jenin Esercito Israeliano resta lì, come una macchia indelebile. E nessuna dichiarazione ufficiale potrà cancellare quei fotogrammi. Giustizia? Per ora c’è solo il silenzio assordante delle macerie.







