WEB –State cercando uno smartphone impossibile da rintracciare per sparire dai radar di Big Tech? Sembra fantascienza, ma esiste davvero. Non lo troverete nei negozi, ma è l’unica arma rimasta per chi vuole difendere la propria privacy fino in fondo.
Vi sarà capitato mille volte. State parlando con un amico di scarpe da trekking e, tempo dieci minuti, Instagram vi riempie il feed di pubblicità di scarponi. Non è magia e non è nemmeno un caso. È che ci ascoltano. Punto. Le grandi aziende della Silicon Valley sanno letteralmente tutto: dove dormiamo, cosa mangiamo e pure con chi litighiamo su WhatsApp. Fa venire i brividi, eh? Ecco perché un sacco di gente, dai giornalisti scomodi ai semplici paranoici come me, sta cercando il Santo Graal: uno smartphone impossibile da rintracciare.
Sembra roba da film di spionaggio, ma esiste davvero. Solo che non lo trovate esposto da MediaWorld. Il trucco non sta nel telefono in sé, ma nel cervello che lo fa girare. E il re indiscusso si chiama GrapheneOS.
GrapheneOS: quello che nessuno vi dice
Dimenticatevi Samsung, dimenticatevi la Apple. Se volete blindarvi sul serio, dovete guardare altrove. Chi ne capisce di sicurezza informatica lo dice chiaro: oggi, GrapheneOS sistema operativo più sicuro al mondo. Ma che cos’è? Provate a immaginare Android. Fatto? Adesso toglieteci Google. Via tutto. Via Maps, via Assistant, via il Play Store che si segna ogni vostro passo. Quello che vi resta in mano è un sistema scheletrico, velocissimo e soprattutto muto. Non “chiama casa” a Mountain View ogni due secondi per dire dove siete.
Smartphone privacy: perché scegliere GrapheneOS
Magari state pensando: “Vabbè, ma io che ho da nascondere?”. Balle. Tutti abbiamo qualcosa che è meglio resti privato. I messaggi con l’amante, le foto dei figli, i codici della banca. Quando si parla di Smartphone privacy: perché scegliere GrapheneOS è l’unica risposta sensata? Perché vi ridà il controllo. Sui telefoni normali, se spegnete il Wi-Fi, quello continua a cercare reti di nascosto. Con GrapheneOS, se spegnete, è spento davvero. I permessi sono reali, non finti. È come vivere in un bunker digitale invece che in una casa di vetro. Scomodo? Forse. Sicuro? Da matti.
Snowden ci ha messo la faccia
Se non vi fidate di quello che dico io (e fate bene, su internet non bisogna fidarsi di nessuno), fidatevi di lui. C’è un legame storico tra Edward Snowden e GrapheneOS. L’uomo più ricercato d’America, quello che ha svelato al mondo come la NSA ci spiava tutti, ha detto più volte che se dovesse usare uno smartphone oggi, userebbe questo. Capite il livello? Se va bene per Snowden, che ha mezza CIA alle calcagna, probabilmente va bene anche per evitare che Facebook sappia che volete comprare quelle benedette scarpe.
Ma è legale o mi arrestano?
Domanda lecita. Con tutta sta segretezza uno si fa due domande. GrapheneOS è legale? Assolutamente sì. Al 100%. Non è un software hacker illegale. È un sistema operativo open source. Installarlo sul vostro telefono (che paradossalmente deve essere un Google Pixel, perché ha un chip di sicurezza speciale) è un vostro diritto sacrosanto. Avete pagato il telefono? Potete metterci dentro quello che vi pare. Big Tech non vuole che lo usiate perché non possono vendere i vostri dati, ma la legge è dalla vostra parte.
Il prezzo da pagare
Occhio però, non è tutto rose e fiori. Avere uno smartphone impossibile da rintracciare costa fatica. Niente notifiche comode, niente backup automatici sul cloud che vi salvano la vita se perdete il telefono, niente “Hey Google”. È un telefono “stupido” ma sicuro. O un telefono “intelligente” ma spione. Scegliete voi. Io la mia scelta l’ho fatta, poi vedete voi.







