Esecuzione in pieno giorno: il difensore del Barcelona SC ed ex nazionale crivellato di colpi davanti a un negozio
GUAYAQUIL (Ecuador) – Il calcio sudamericano si ferma, pietrificato dall’ennesimo episodio di una violenza che non guarda in faccia nessuno, nemmeno gli idoli sportivi. La notizia dell’Omicidio del calciatore Mario Pineida ha fatto il giro del mondo in pochi minuti, gettando nello sconforto un intero Paese che vede i suoi simboli cadere sotto il fuoco della criminalità organizzata.
Pineida, 33 anni, terzino sinistro di grande esperienza e colonna del Barcelona Sporting Club, è stato ucciso nel pomeriggio in quello che gli inquirenti non esitano a definire un’esecuzione mirata.
La dinamica dell’agguato: “Una trappola mortale”
Il dramma si è consumato intorno alle 16:30 (ora locale) nel quartiere Samanes 4, nella zona settentrionale di Guayaquil, una delle aree più calde della città. Secondo la ricostruzione fornita dalla Polizia Nazionale e confermata dal Ministero dell’Interno, l’Omicidio del calciatore Mario Pineida è avvenuto con modalità da commando.
Il giocatore si trovava all’esterno di una macelleria, in un momento di vita quotidiana, quando è scattata la trappola. Un gruppo di sicari è apparso all’improvviso, aprendo il fuoco all’impazzata. Per Pineida non c’è stato scampo: è morto sul colpo, crivellato dai proiettili. Nell’agguato è rimasta ferita anche una seconda persona, attualmente ricoverata.
Il dolore del club e l’emergenza nazionale
La conferma dell’identità della vittima ha trasformato i rumors in un incubo per i tifosi. Pineida non era un giocatore qualunque: con diverse presenze nella “Tricolor” (la Nazionale ecuadoriana), era un veterano rispettato. Il Barcelona SC ha rilasciato una nota carica di dolore, invitando i sostenitori alla preghiera, ma è la rabbia il sentimento prevalente.
Questo tragico evento non è un caso isolato. L’Ecuador sta vivendo una spirale di violenza senza precedenti, dove figure pubbliche e sportivi sono diventati bersagli facili in un clima di totale impunità. L’Omicidio del calciatore Mario Pineida è solo l’ultimo capitolo di una guerra silenziosa che sta insanguinando le strade, trasformando pomeriggi di routine in scene del crimine.







